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Monte Antola
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Webcam Appennino Settentrionale- Rifugio Parco Antola
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Il Monte Antola (1597 m s.l.m.) è la vetta più conosciuta e frequentata del Gruppo del Monte Antola posto tra la valle Scrivia, la val Trebbia e la val Borbera. In ligure è chiamato Monte Àntoa.
Considerata per antonomasia la "montagna dei genovesi", è meta frequentatissima dagli escursionisti durante la bella stagione (maggio - settembre). Posto a cavallo delle province di Genova (comuni di Valbrevenna e Propata) e Alessandria (comune di Carrega Ligure) si distingue per la sua sommità a piramide erbosa sopra la quale si innalza una croce.
Dalla vetta nelle giornate limpide si gode un ottimo panorama sui vicini monti Ebro e Lesima (direzione nord), vette del Gruppo del monte Maggiorasca e del monte Penna, Alpi Apuane (direzione est), Arcipelago Toscano e Corsica (direzione sud), Appennino Ligure e arco alpino nord-occidentale (direzione ovest); in direzione sud-est colpo d'occhio sul bacino artificiale del Brugneto.
Numerosi i sentieri che partono dalle valli vicine e raggiungono, attraverso i boschi che ne costeggiano i fianchi, la vetta. Il versante ligure è compreso all'interno dell'area del Parco naturale regionale dell'Antola.
Situato nella zona delle quattro province (Genova, Alessandria, Pavia, Piacenza) era fino alla prima metà del XX secolo punto di passaggio e di scambi commerciali tra le comunità insidiate nelle le valli e che oggi conservano ricordi e tradizioni comuni.
Via del sale
Sul monte Antola transitava la via del sale lombarda, che partendo da Pavia percorrendo la valle Staffora, saliva al monte Bogleglio, seguiva tutto il crinale tra val Boreca e val Borbera e superato l'Antola scendeva a Torriglia e quindi raggiungeva Genova.
Rifugi
Tra il 1895 e il 1996 sull'Antola erano attivi due rifugi: il rifugio Musante e il rifugio Bensa.
Il Rifugio Musante fu costruito nel 1895 da quattro abitanti di Bavastrelli con un contributo del CAI ligure. Gestito sempre dalla famiglia Musante e passato di padre in figlio crollò dopo un incendi nei primi anni '90.
Il Rifugio Bensa fu realizzato dal CAI nel 1927 su proposta del Senatore Emilio Bensa trasformando un edificio residenziale già esistente. Nel 1944 fu utilizzato dai partigiani operanti nella zona e colpito da diversi colpi di mortaio fu danneggiato seriamente. abbandonato dopo la guerra, nel 1954, fu acquistato dalla famiglia Musante. Nel 1996, dopo alcuni passaggi di proprietà, cesso l'attività.
Nel 2005, su iniziativa del Parco Regionale dell'Antola, venne dato il via alla costruzione di un nuovo rifugio, terminato nel 2007 e chiamato Parcoantola, gestito dal CAI